L’ESPANSIONE TISSUTALE
Impianti simili sono utilizzati per altri tipi di procedure in chirurgia plastica ricostruttiva.
Al di là dello ristretto campo medico, il nostro corpo subisce quotidianamente stimoli biomeccanici in modo inconsapevole e passivo.
La tensione costituisce il meccanismo naturale attraverso il quale il nostro corpo cresce dall’infanzia fino all’età adulta: finché lo scheletro assiale aumenta in lunghezza, i tessuti molli circostanti subiscono una leggera trazione che innesca il meccanismo di crescita. Questa capacità dei tessuti di crescere sotto l’effetto della tensione è stata dimostrata in modo ampio, e studiata attentamente in tutti i tipi di tessuti, compresi pelle, ossa, nervi, muscoli, viscere, tessuti cardiovascolari e polmonari.
Altri effetti dell’espansione tissutale si possono osservare sui lobi delle orecchie di chi ha portato a lungo orecchini pesanti: le cellule di questa parte, allo stimolo costante della trazione dell’orecchino, hanno risposto con una crescita, allungandosi.
Molti reportage e documentari poi, testimoniano che tale principio è conosciuto e sfruttato da centinaia d’anni: le immagini mostrano come alcune popolazioni indigene africane abbiano applicato l’espansione tissutale ad alcune parti del corpo, modificandone la morfologia originaria: labbra, lobi delle orecchie, collo.
Le cellule del nostro corpo sono costantemente sotto l’influenza di forze meccaniche. Esse hanno la capacità di riconoscere queste forze, e di adattarsi ai cambiamenti. Quando una delicata e prolungata trazione allunga le cellule, queste si appiattiscono, e rispondono alla tensione moltiplicandosi fino a colmare il vuoto percepito per ripristinare lo stato di equilibrio iniziale.
Il risultato di questo processo è la crescita di nuovo tessuto.
Questo processo omeostatico fondamentale include svariati processi biochimici strettamente integrati tra loro, come fattori di crescita, componenti citoscheletrici e chinasi proteica.