Affascina ed incuriosisce il mondo della chirurgia estetica. A questa branca della medicina si affidano sempre più persone, spinte del desiderio di conquistare le mete classiche del narcisismo umano: sopravvivere al tempo (e quindi all’inesorabile processo di invecchiamento) e diventare il più possibile belli (con la presunzione anche di imporre la forza della propria immagine a tutte le sfaccettature della sfera sociale). Due illusioni che hanno cullato i sogni ad occhi aperti di intere generazioni – e sin dalla notte dei tempi – e che la moderna chirurgia estetica rende parzialmente reali attraverso i molteplici interventi di ringiovanimento di viso e corpo (come ad esempio il laser skin resurfacing od il lifting) e di correzione degli inestetismi congeniti o acquisiti (come ad esempio la rinoplastica o la lipoaspirazione).

Un tempo la chirurgia estetica era traguardo solo per pochi eletti: per chi aveva bisogno di grandi correzioni chirurgiche e per chi aveva necessità di migliorare la propria immagine “pubblica” (attori, modelle, uomini politici, ecc.). Oggi invece la chirurgia estetica é accessibile a tutti, sia dal punto di visto pratico che da quello economico. L’evoluzione delle tecniche chirurgiche, l’apporto di strumentazioni innovative, l’abbattimento dei tempi e dei costi trans- e post-chirurgici consentono ora una chirurgia più veloce, meno traumatica e poco impegnativa. Il regime day-hospital, l’anestesia locale e la ridotta convalescenza sono conquiste recenti, che hanno portato l’aesthetic surgery verso una nuova ed allargata fascia di pazienti, più giovani e con dismorfie di piccola/media entità.

In sostanza, la chirurgia estetica ha raggiunto un target più ampio ed eterogeneo, concentrandosi prevalentemente sui piccoli ritocchi. Chirurgia dei dettagli – potremmo definirla – in grado di cambiare in positivo la propria immagine estetica e, di riflesso, anche la qualità di vita.

PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE

Qualsiasi intervento di chirurgia estetica apporta un cambiamento, a volte irreversibile altre volte no. Prima di sottoporsi alla chirurgia é importante prendere atto del piccolo o grande cambiamento che avrà la propria immagine esaminando le motivazioni che portano allo studio del chirurgo. Se alla base di questa sorta di autoesame c’é un desiderio razionale (ovvero correggere un difetto reale), l’intervento può essere allora fatto in tutta serenità. Se invece dietro alla scelta dell’intervento si nascondono aspettative esasperate (del tipo conquistare un corpo da top model o sperare di raggiungere attraverso la chirurgia autostima e sicurezza) la correzione chirurgica potrebbe rivelarsi deludente. Ecco perché prima di affidarsi al chirurgo é utile sondare le reali motivazioni personali. La visita preliminare dallo specialista può aiutare in questo senso a far più luce sulle proprie aspettative.