L’aumento del seno è una procedura chirurgica che consente l’impianto di protesi per ingrandire un seno troppo piccolo o per correggere un’asimmetria. Questa operazione può anche essere abbinata ad una mastopessi, durante la quale è possibile “sollevare” il seno. L’aumento del seno deve essere eseguito in pazienti che hanno una buona maturità psicologica, cioè che non hanno aspettative irrealistiche sull’operazione. È inoltre consigliabile che la donna abbia raggiunto un peso ideale prima di questo intervento chirurgico, se necessario.

L’aumento del seno deve essere preceduto da un’attenta visita medica, che includa esami di routine, mammografia o esami ecografici. L’operazione viene solitamente eseguita in anestesia generale.

Le incisioni necessarie per l’inserimento della protesi vengono eseguite nel solco sottomammario, intorno all’areola o sotto l’ascella, a scelta del chirurgo. Gli impianti possono essere posizionati sotto la ghiandola mammaria o dietro il muscolo grande pettorale. La cosiddetta tecnica “dual plane”, invece, prevede il posizionamento retro fasciale del polo superiore della protesi e del sottoghiandolare del polo inferiore. Le protesi rotonde o anatomiche sono disponibili in diverse misure. Spetta quindi al chirurgo scegliere quello che meglio si adatta al corpo del paziente. Al termine dell’operazione vengono posti dei piccoli drenaggi per prevenire la formazione di ematomi e viene avvolta una benda leggermente compressiva.

Per i primi giorni dopo l’intervento, è necessario evitare lo sforzo, in particolare il sollevamento pesi, e riprendere gradualmente le attività quotidiane. Evita di fare la doccia o il bagno, almeno fino a quando le cuciture non saranno state rimosse. Piccoli lividi possono formarsi intorno alle ferite, ma si risolveranno spontaneamente. Il seno raggiunge la sua forma definitiva solo dopo poche settimane.

È ormai chiaro che le protesi utilizzate per l’ingrandimento del seno non provocano cancro o altre malattie. Tuttavia, l’operazione può essere gravata da complicazioni. Una rottura dell’impianto provoca dolore toracico e può essere diagnosticata con ultrasuoni o risonanza magnetica. La contrattura capsulare, invece, è causata dall’irrigidimento della capsula che il corpo forma naturalmente attorno alla protesi. anche in questo caso c’è il dolore al petto, che assume anche un altro aspetto rispetto al normale. Altre complicazioni sono lo spostamento della protesi, un’infezione, un cambiamento nella sensibilità del capezzolo. L’aumento del seno non influisce sulla capacità di allattare.